Polvere di diamanti

Perfezione di linee dedite all’involgarimento dell’atto
Bagliore di spirito nel fulgore di carni aperte   Venerazione di forme sacrificate ad un istinto
Sacrificate alla libido dell’attimo   Perdita di ogni credenziale
Inveduta o volutamente mostrata   Accarezzata è l’estasi
Appartenente a quale sponda ancora si dibatte   E’ questa bellezza non sfregiata
Al termine non vi dovran essere storpi   Lacrime senza nessun fine
Al termine di qualcosa muoiono tutte quante   Cerimoniosi e sterili accoppiamenti
Corpi straziati ed eccitati   L’ano ne è la sublimazione
Rugiadosa Orchidea Nera di gran pregio   Dolce il Veleno lungo il sinuoso corpo
Sulle tue rotondità lucenti rifugiarsi nell’oblio   Siamo in un Inferno Barocco, mia concubina
Vieni, inspiriamo, ingeriamo, aspiriamo cocaina   Su di arazzi, maestosi drappi di sontuose stoffe.
Illuminazioni al contempo discrete ed eleganti   Intarsi raffinati in pregiati legni, cornici abbacinanti
Aromi di spezie lontane, risveglianti sensi assopiti.   Il mio Sguardo si dischiude dalle vetrate del sovraumano Palazzo
Eretto nell’auge di antichi splendori di tiranni magnifici d’alto rango.   Guardami. Sono l’Infedele accomodato su di un trono papale
Colui il quale anche la Morte ha ripudiato   Lo schiavo insorto scrutante l’orizzonte
Sul più alto bastione del castello reale   Non v’è nulla da temere
È solo arte mia concubina, nulla di cui paventarsi   Coito inarrivabile, sfiorato all’infinito
Ani preziosi come anime, si aggirano, si svelano   L’Orgasmo è lo sfociare dell’Universo
Primogenita dell’eternità, la Morte
Baciò quanto di più giovane le si prostrò innanzi   Membri più o meno eretti
Chiedono anch’essi il ritiro per il pellegrinaggio
O il confortevole asilo in altri culi   Accarezzata è l’estasi
E ad un passo l’espiazione della voluttà
Ma mai verrà valicata la soglia   Fino al giorno della consacrazione
Le sconvolgenti membra dovranno essere intatte:   insubordinate e sovraeccitate sotto lo sguardo glaciale
Affinché lo stupro del fiore nascosto non sarà adempiuto   Giammai quanto definiamo arte: Pornografia
Unica espressione superiore concessa all’uomo.   Siamo in un Inferno Barocco, mia concubina
Vieni, inspiriamo, ingeriamo, aspiriamo cocaina.