Relitti sdilinquiti di un'interiorità schernita

Seduto solitario
dentro la veranda
del mio Mareluna,
in questa sera
dove il giorno ormai morente
vive il sentimento del sonno,
nel tramonto giunto
già al suo apice,
guardo fuori,
aldilà dei vetri appannati,
il cielo incupito
davanti ai miei occhi,
sbigottiti e increduli
di quel vedere
per nulla interessante.
E resto là,
raccolto nei pensieri
che pian piano
s'insinuano nel mio capire,
prendendo forma
in una logica irreale
che fa sembrare
normale l'anormale
e m'avvolge il cuore
della sottile vergogna
di voler eludere
il sentire opaco
che, gentile e micidiale,
sale su dall'anima
fino alle memorie
d'arcane tristezze,
simboli di vecchi ricordi
non ancora svaniti.
.
Moces 69N @ t.d.r