Si bea, alfin, di poesia

Pendii ‐ ricoperti da manti
talvolta screziati o immacolati ‐
sposandosi a valli
‐ sciallate del verde di prati
oppur di ghiacciato candore ‐
intonan profetico canto d'amore,
dell’agognato disco, all’assurger quotidiano...
al suo spiegar il drappo rubicondo,
pell'avanzar della diafana dama silenziosa.
Luna altezzosa, regnante all'imbrunire.

Lo sguardo è in attesa fremente.

Le scoscese chine discese,
sul piano a riposar s’adagia;
spaziando, nel vermiglio color d'orizzonte
s'addentra, sinché l'ombra
‐ la notte oscurante ‐
non incede, furtiva,
col tetro passo silente.

Sorgiva
‐ 'l clivo sonnolento, declinand’ognora ‐
festante,
zampilla la fonte;
scrosciando coi gelidi fiotti, sprizzanti purezza,
'l silenzio ne pregna,
Velata di trasparenza,
al fiume, sornion’e indolente, si coniug’ancora.

Irruente,
l'abbraccio lo sferz'all'istante,
dando agio a quell'inno
‐ d'amor gorgheggiato ‐
nel rovente fulgore solare
‐ riflesso su specchio fluviale ‐
di rinascer costante,
in aggiunt'al chiaror primigenio
di luna e di stelle,
ch'incantato lo rende.

Lo sguardo
‐ attardante a incalzar la sorgente ‐
s'accinge, sull'acque del letto del fiume, a calare.
Scivolandovi sopra,
di lapilli d'oro, se medesimo adorna,
dianzi a fregiarsi di strali d'argento.

E l'eco, all'udito,
rumor riconduce dal dolce sentore...
Tal canti corali soavi.

Amante di nenie
‐ le danze, narranti, di Ninfe sensuali
dei boschi e dei laghi ‐
ch’enuncian malia...
di storie
‐ da leggiadre Fate, abitate ‐
ch'esternan magia...
di suoni armoniosi
‐ reali o irreali ‐
composti di vero o di fantasia...

Quell'eco, al pari d'udito,
si bea, alfin, di poesia.