Sin ai confini d'infinito

Entro l’empi’accozzaglia di confusione,
pensieri e parol’espress’in lirici componimenti
‐ tes’inver a sacralizzar fraterno amore ‐
da versi d'odio e discriminazione son subissati.

Gaudenti odi e classici poemi
d'un desueto tempo
‐ all’amor inneggianti ‐
paion avvizzit’in assonanz’a insigni vecchi del passato.

Germogliant’e reboante,
‘l seme d’eco d'eclatante disunità
‐ in oral e trascritte credenz'e proteste ‐
qual verosimile ingiuri’alla variegata umanità...

E sì giustamente,
sin ai confini d’infinito,
ov’assurge l’esclusiva scal’al Paradiso...
Pell’infernal abisso, la pendice.

Moritura verità indiscreta
‐ pri’ammantata di sorgiva rabbia ‐
intra vil polvere d'infamia
e fatua cener d'oss'appar testé seppellita.