Sole d'autunno

D'autunno il sole fa spuntar i crochi
e li riempie sino a traboccare
di vino mortale, tesoro
che giù scorre per i calici, sprecato.

Tutte, tutte uguali le pallide coppe di Persefone
son sulla mensa, stracolme;
versata è la porzione degli dei;
ora, voi tutti bevetene, o mortali!

Questo è il momento, pienissimo è il calice
di cielo scintillante;
prenderà ora ogni mortale
la bevanda in un unico lungo, forte sorso.

Fuor della coppa della regina infernale, il pallido vino celeste!
Bevete allora, invisibili eroi, bevete!
Mai le labbra si ritirino dai calici
mentre volte ai cieli son le gole.

Assumete così, entro il vino, il grande giuramento
degli dei sul cielo, la terra e il gorgo infernale,
di romper questo nauseabondo sogno morboso
ove assieme ci dimeniamo per il desiderio.

Giurate, sul pallido vino versato dalle coppe
della regina d'inferno, di svegliarvi e liberarvi
da quest'incubo in cui ci agitiamo,
di fuggire da questo passato immondo.