Inchiostro improvviso.

Irriducibili correnti anti gravitazionali, chiedo venia dei miei peccati non compiuti, delle risate disperse al vento e delle lacrime che han toccato terra.
Figlia dell'aria, ho sempre piegato, mi sono protratta laddove il limbo fungeva da culla dell'anima, i tormenti miei compagni, le domande mie consigliere.e terre bagnate dal sole che trafigge le schiere di nubi guidate dal vento.Il tempo, amico dei malanni, mi sorride, mi carezza e mi graffia. Raccolgo in bocca senza parola alcuna il mio stesso sangue, assaporandone il sapore.

Mai nulla m'è sembrato più vero.