Non limitarla mai

Nel mio giardino c'è un fiore.
Sì ci sono pure stelle, sole, luna, lucertole, extraterrestri, seni, coseni, ricci, cocci, bocce, rocce e farfalle e metronomi e metronotte e potenze e dividendi ed ellissi e cerchi e cubi e coni e.
E tracce, riflessi, maggiordomi, avvocati e gialli e neri e lombrichi e giovani e stagionati ed imberbi ed arruffati ma.
Ma nel mio giardino in più c'è un fiore.
Passano tutti dal mio giardino.
Il cugino della Maria, Sergio, Alì e Sven dalle due alle quattro e la mattina il termos, il berretto, un protestante ed un convenzionale.
Il fresatore, uno alto, uno curvo e. E la suora alle sei attraversano frettolosi.
Due cervi, uno scoiattolo e tre gazze verso le otto alzano il naso ed annusano all'unisono e.
E tanti, tanti, tanti, altri.
Tipo il ciliegiaio, il cavolfioraio, il cavalloadondolaio, lo zebraio, il meritocratico, il sergente, il cammello, il pi tre, il pi acca e lo zerbinaiolo all'ora.
All'ora che credono deambulano, però.
Però nel mio giardino sempre che spicca su tutto v'è un fiore.
E ci sono anche il concetto, la verifica, il nero, la proporzionalità ed il ritratto, il giubbetto, la calza, la nonna, la magra, il balsamo ed il coefficiente pertanto e visto il traffico variegato, nel mio giardino.
Il dna del gondoliere, l'umore del tasso, l'amore di mandarino siciliano, un rosso con le penne, uno che divide la circonferenza per il lato, la tosse canina, della balena e quella d'un quinto per trentacinque e.
Ed il peto di delfino.
E ci sono le bionde e le more, le figliolanze da allevare, la lumaca, la bava, l'allegria, la paranoia, l'ape, il mandrillo, la giraffa, le incombenze, le dissolvenze, la patata.
La patata ed il pollo naturalmente e l'ala destra ed il terzino, il metodista ed il ciabattino bensì.
Bensì nel mio giardino oltre a tutto ciò c'è splendido un fiore.
Un fiore.
Un fiore vivido ed estremamente suadente.
Un fiore nel cui profumo è docile seguire scie.
Un fiore impossibile da non ammirare e conservare intatto.
Trattalo bene.
T'aiuta spudoratamente a diversificare, rispettare e ringraziare per intero il creato ed a migliorare così in primis la conoscenza e la creatività e la fantasia si.
Si chiama libera circolazione, fratello mio.
Non limitarla.
Non limitarla.
Non limitarla ma.
Mai.
P.s. Grazie a Manu Chao per l'incipit.