Ordine e caos...

Odio come tutti la sveglia di prima mattina con quel suono deforme e abusato. Un tumulto, un fracasso per l’udito. Se dovessi scegliere gli orari più strambi per farla strillare non avrei il minimo dubbio: 05.47, 6.33, 7.07… e così via.. Non è sicuramente per un ordine progressivo o ben preciso ma la metterei su orari che la maggior parte della gente considera strani.  Perché nessuno ci pensa ma quei minuti, che di solito non se li considera nessuno, rivestono un carattere di grande importanza. In effetti che senso hanno le 06.00 o le 07.00? Non hai il tempo di assorbire il dolore del suono che ti rimbomba dentro e già sono i minuti successivi quelli che ti sfidano a  rincorrere il tempo e  a fare la differenza con gli impegni. Poi, dai!, diciamolo pure, questo senso preciso e spaccato che cerchiamo di darci pure con il tempo, rappresenta l’ordine, che diventa poi regola nella vita di tutti i giorni. Come il mezzogiorno di fuoco o la mezzanotte di cenerentola che son divenuti oramai chiodi fissi nell’immaginario collettivo..
Vi invito invece ad adottare fin da oggi i minuti spuri. Quelli che diventano importanti e te li godi fino in fondo.. quelli che se vuoi li fai passare senza alzarti di soprassalto e giochi con loro nel quadrante dell’orologio.

Scusate ma questo è un semplice modo per dare ordine alla idee, alle mie idee, anzi no per niente…..rifiuto l’ordine! E non da oggi, ma da sempre. A dire il vero amo viaggiare in "direzione ostinata e contraria". Cerco il caos dentro di me che mi possa aiutare a generare voci parlanti, roteanti, per dedicarle al popolo. Che siano eco di voci d’amor blasfemo, premature e piene. Eco di voci vive. Cariche come un fucile a pallettoni. Cariche di brio ed ebbrezza.
Per questo son qui ora a scrivere che odio l’ordine circoscritto come sistema di regole convenzionali. Quell’ordine mentale costruito su misura da quegli idioti che un tempo si facevano chiamare “Lumi”. Che seguirono il gioco perverso della “ragione”, iniziato con Cartesio, nascondendo marciume ed ipocrisia..
Aveva capito tutto Nietzsche quando scriveva che… “bisogna avere del caos dentro di se per generare una stella danzante” …aveva capito sì!…aveva fatto parlare Zeus, quel sapiente spirito che  generò l’io danzante arricchendolo di brio ed ebbrezza…liberandolo da ogni trappola mentale e da ogni bruto istinto d’acido  quotidiano. Che bell’appartenenza che è questo mondo!
Noi siamo avventurieri che non tollerano l' ordine. L' ordine è un sottoprodotto del caos, chi ama l' ordine ama solo una parte del tutto.L' ordine è un brutto vizio, ci si rimane dentro fin da quando si è bambini intrappolati da tutto un sistema di regole civiche impartite dai genitori, come forma di educazione universale  che  pensano di vedere  i figli seguire le rotaie del mondo o la giusta via come si suol dire. Poi da grandi, quei giovincelli cresciuti, non possono deragliare, cambiare rotta, perché troppe persone vanno nella identica direzione. Come branco. Come bestiame da carico merce. Pronti a qualsiasi forma di macelleria sociale..
E il caos invece dove lo teniamo? Pensiamo di farla franca tenendolo a bada dentro di noi? Cosicchè molte volte quando tenta di esplodere, di uscire fuori dalla gabbia toracica siamo lì, appostati come sentinelle della ragione, pronti a reprimerlo, con la forza della disperazione e con l’aiuto della chimica farmaceutica o restando sdraiati e inchiodati sopra un divano ad ascoltare la voce del prete dell’anima che ci sussurra terrore. Questo perché il caos è rinchiuso, represso, messo a tacere dall’ordine delle cose. Viene considerato come una bestia selvatica, da domare, e l' ordine si sforza pur di contenerla, spendendo immense energie.
Si limita la bestia negli spostamenti, la si relega ad una stalla galera per la notte.
I muri contengono la ribellione di chi la pensa diversamente e l' alba torna sempre in favore all' ordine. L' ordine governa meglio nella luce. Il caos governa e basta, luce o buio. Quindi è inutile che l’ordine tenta sempre di sopprimerlo, tanto il caos è sempre presente e alla fine esce sempre fuori, alla ribalta.
Governare il bestiame mi sembrava una pratica utile e dignitosa quando ero bambino.
Da piccolo infatti ti fanno credere di appartenere al mondo, al suo futuro ed al proprio futuro, ma nessuno ti spiega che sei nato bestia, ci devi arrivare da solo ricordando quando da piccolo giocavi a travestirti da cow boy, o da poliziotto, nelle feste scolastiche di carnevale.
L' ordine poi cresce in base al caos " percepito " ; come l' umidità accresce il senso di soffocamento così fanno i media con la sicurezza " percepita ".
L' ordine è democratico, è conciliante. Esige pace e serenità. E a volte la pretende. Con le bombe e con la guerra. Con genocidi di massa. Quella stessa massa che prima auspicava l’ordine. E che ordine diamine!  Anzi no dinamite!
Tutto è percepito in piena regola convenzionale. Non scritta.  Tutto a un limite si dice. E quel limite è lasciato all’ordine governato. E si perdona così il saccheggio d’intere popolazioni attraverso editti e decreti. Si stabilisce il numero dei mariti o mogli coniugabili legalmente ed il vaticano perdonerà il suicidio oltre il milione di euro dichiarato, sempre che l' otto per mille vada nella direzione suggerita dalla pubblicità pagata dall' otto per mille.
Gli ufo potranno visitarci solo se stamperanno moneta e compreranno il debito mondiale ed a dio sarà concesso di farsi le canne solo se risolverà i grandi problemi del mondo, nascita, vita e soprattutto morte; gli uomini lo trovano concepibile tutto questo, come le donne di fronte ad un aborto spontaneo.
Se da bambini vi siete emozionati in uno zoo vedendo per la prima volta tanti animali diversi, è prima per merito del caos e poi per causa dell' ordine inflitto agli ingabbiati.
Se ora pensate che le differenze non debbano essere governate per spettacolo, non portate allo zoo i vostri figli, si emozioneranno piano piano girando il mondo. Che è briosità. E’  vita! Scoperta del caos che ci appartiene…..