...un vecchio saggio

Un vecchio saggio si trovò davanti ad un fiume straripato con 3 creature che stavano per annegare e poco tempo per prestare soccorso a tutte. Doveva decidere chi salvare per primo tra un uomo, un cane e un gatto. Senza esitare molto si tuffò per primo in direzione del gattino e lo trasse in salvo, quindi fu la volta del cane e poi dell'uomo. La persona risentita di tale gesto si infuriò con il saggio chiedendo perchè si fosse preoccupato prima del gatto e del cane rischiando di lasciarlo affogare e il saggio rispose : " Vedi, nonostante tu ti reputi quale degno di sopravvivere rispetto alle altre creature, sei certamente quello più dannoso; distruggi la tua Terra, fai soffrire i tuoi simili, non disdegni la menzogna e l'invidia, prevarichi i più deboli a vantaggio del tuo stato sociale e sottometti le creature nate libere per il solo gusto di averne il possesso. Tu e la maggior parte dei tuo simili siete il cancro delle Terra, più dannosi che inutili, più morti che vivi pertanto non era indispensabile salvarti per primo e me ne hai dato la riprova aggredendomi anzichè ringraziandomi, ma sei un mio simile ed oggi ho avuto pietà di te." L'uomo più offeso che riconoscente, voltò le spalle al saggio e se ne andò. Fu la volta del cane, si accostò al saggio scodinzolante, gli leccò la mano in segno di riconoscenza e poi chiese perchè lo avesse salvato prima dell'uomo, ma dopo il gatto. Il saggio rispose: " la tua vita amico mio, vale cento volte quella di un uomo, ma hai il difetto di vivere per lui, lo servi con amore e devozione, lo accogli felice e scodinzolante per poi ritrovarti abbandonato e maltrattato, messo da parte come se tu fossi un vecchio gioco. Solo in pochi si rendono conto di quanto amore hai dato e ti ricambiano con il loro affetto, ma tu sei capace di continuare a dare amore anche a chi ti abbandona e maltratta, la tua vita è in funzione dell'uomo, quindi vale più della sua, ma non è indipendente. Il gatto nel frattempo si stava leccando il pelo bagnato, guardò il saggio, emise un miagolio come un ringraziamento e tornò ad occuparsi del so pelo. Il saggio proseguì sempre rivolgendosi al cane : " vedi il gatto, rappresenta la perfezione della creatura, sa dosare affetto e indipendenza, dolcezza e aggressività, non si vergogna a chiedere quando ha bisogno e sa benissimo quando è il momento di dare; cerca l'uomo solo per il cibo, ma se riceve amore lo riconosce e lo ricambia. Ha imparato a non essere ferito nei sentimenti, a innamorarsi al punto giusto e a sopravvivere in ogni ambiente. " E se le cose si fossero messe peggio per tutti e tre? " Chiese il cane. Il saggio continuò pazientemente a rispondere al cane: " Se le cose si fossero messe peggio, avresti visto l'uomo passare su di voi pur di salvarsi, mentre tu saresti morto nel tentativo di salvare lui, entrambi avreste agito in funzione delle altre creature, l'uomo per sfruttare e salvare se stesso, tu cane, per sacrificarti e salvare l'uomo; il gatto senza infamia ne lode, avrebbe puntato solo sulle sue forze ne prevaricando ne facendo il martire. Il gatto è quindi la creatura che merita la sopravvivenza della specie. " Il cane rispose ingenuamente al saggio : " ma se è tanto bravo a sopravvivere, si sarebbe comunque salvato senza il tuo aiuto, perchè hai voluto recuperarlo per primo? " Il saggio rispose: " io non ho voluto salvare il gatto per primo, ma volevo che l'ultimo ad essere salvato fosse l'uomo! "