su "Strane creature"

Immaginate un tempo in cui non si parlava dell’evoluzione della specie. Un tempo in cui, anzi, ipotizzare che il mondo non sia rimasto uguale a come Dio lo ha creato equivale quasi a dire un’eresia: l’Onnipotente avrebbe quindi commesso un errore e cancellato qualche sua creatura? In questa immaginazione procede spedita e suadente Tracy Chevalier, la bravissima autrice de “La ragazza dall’orecchino di perla” che spopolò all’inizio del Duemila e che dopo qualche altra prova narrativa è uscita pochi anni fa con “Strane creature”. La storia attraverso la quale ci conduce racconta di Mary Anning, una umilissima ragazza di Lyme Regis che nei primi dell’Ottocento da semplice cercatrice di fossili diventa una vera e propria paleontologa: la affianca una preziosa amica, Elizabeth Philpot, avvantaggiata da una migliore condizione sociale, che contribuisce a renderle giustizia come legittima scopritrice del primo plesiosauro e del primo ittiosauro. L’immaginazione di Tracy Chevalier fa affezionare il lettore alla storia di queste due donne, e la stessa Chevalier se ne sente così legata che conclude il libro spiegando in quali passaggi finisce la Storia e dove inizia la sua fantasia. Un libro da leggere e a cui voler bene. Nel 2010 la Royal Society ha incluso Mary Anning tra le dieci donne britanniche che hanno avuto più influenza nella storia della scienza.

Strane creature

di Tracy Chevalier

Libro "Strane creature" di Tracy Chevalier
  • Casa Editrice
    Neri Pozza
  • Dettagli
    287 pagine
  • ISBN
    8854503932