Buonanotte

Sottovoce
da matto
intreccio dialoghi
con i compagni dei tanti viaggi
finiti sul marciapiede
d’una stazione affaccendata.
Sempre uguali
il fischio di un treno
e gli altoparlanti
mi parlano
inconsapevoli
delle pulci
che coltivo nei nodi delle chiome
del puzzo di misera
che emanano i miei involucri
del letto di carta
che m’affila le ossa per l’inferno.
Sorriso da ebete
mentre divido un avanzo di niente
con gli scarafaggi di passaggio
e m’illudo d’aver la pancia piena
ché è ridotto il rumine
al volume minimo
presto soddisfatto.
Ora il freddo arriva
mi acciambello
così catturo il sorso di calore
che nelle vene s’attarda a congedarsi.
Faticherò
anche a cercare il sonno.
A domani…
finché un’alba nuova ci sarà.