Chi era colui...

Chi era colui ch'attendeva la morte,
sotto un cielo dannato di ombre?
Chi era colui ch'era pronto a soffrire,
perire,
qual estremo segno d'amore?
Amore schernito e svilito,
smarrito,
in oceani di macchie sommerso.

Tormento, dell'Uomo nell'Orto d'ulivi
sul far di portar la sua croce,
su spalle piagate
da nerbo scandente lo strazio,
intra, del tempo, lo squarcio.
Dolore traspare da sguardo immortale,
sul volto bagnato di sale;
corrugata, la fronte abbassata,
in preghiere all'eterno suo Padre.
Silenzio, al posto di sante parole.

Il Dio umanizzato
scacciava il plagiante serpente
dall'ara del male,
cosicché consacrarla all'inverso potere.
Onorando l'intento divino,
l'agnello attendeva la sorte,
qual Figlio del Dio Universale
da bocca di "roccia" sortito,
allorché non ancor rinnegato l'aveva.
Impietoso, il tempo giungeva
a sancirne la fine, omicida di vita carnale.

Chi era tal univoco Uomo,
che, scontando i peccati del mondo,
trasudava martirio e perdono?
La corona pressata sul capo reietto...
Qual fonte di stille di sangue,
lui stesso
ogni spina sacralizzava reliquia.

Chi era colui che, aspettando la morte,
invocava suo Padre,
sotto un cielo dannato da ombre?