Raffiche d'inferno

In fin dei conti a noi che importa
non sono figli nostri
quei mostri trucidati
né parenti quegli uomini traditi
nella terra loro.
Non sono orfani degli italiani.
Non sono nostre madri, né sorelle
non sono figlie
le donne che combattono,
soldate nella notte,
puttane
nel mondo mascherato.
Che importa siano nostre invece
le armi di sterminio
e nostri
i silenzi d'impotenza.
Bastino spalle alzate
che tacciano un sorriso
mentre si torna
dove i bambini dormono.
Le madri ai fuohi, dentro le cucine
e le sorelle intatte ad asciugar stoviglie.
Le figlie sul divano
con un libro, se va bene.
Tutti seduti
a tavole imbandite
in loculi blindati,
per tener fuori con muri e sbarre
raffiche d'inferno.