Un bianco d'Africa e di polvere

La cattedrale è polvere nel firmamento
possiamo solo pensare che finisca
poi

una campana suona
specialmente per chi non l'ascolta,
siamo già via lungo una vita
lungo i visi che non abbiamo conosciuto

Agavi e corpi nodosi, piante africane:
hanno un'anima diversa
le tue dalle mie
hanno un sale che brucia, un sale forte per riserva
La calce, anche... da te è più bianca
lo è sempre stata:
toglie la vista; toglie la cognizione
di chi siamo

E spegne il tempo
quel bianco
intollerabile e morboso

diventa lento, uguale a sé
non si lascia prendere dai rintocchi
Non si ripete
e ci ha ingoiati

ci ha già fatti sparire

(poesia edita in "Canti di carta", Fara editore 2017)