La Fiabastrocca del lupo Demetrio

“Quest’anno par che la Primavera non
voglia proprio arrivare …”
non si faceva che vociferare
fra gli animali della Foresta.

“Il bel ciliegio non è sbocciato,
e nemmeno i papaveri sono in Festa!”

“Non ci sarà Primavera!” scosse il capo
la bella Ipazia, lupa dagli occhi d’ambra,
tossendo forte.
“Un virus ha portato febbre
e tosse a far male al petto,
non sarà Primavera!”
guardò i pettirossi far spallucce sui rami.

“Il creato sta soffrendo!” sbraitò il cervo
“Muto sta dormendo!”

“Non credo…sarà così!”
rispose Demetrio, giovane lupo
dagli occhi viola, che zoppo girovagava
per la Foresta ricamando la sua poesia.

“Sogno/dondola nell’aria/una piuma”
cantò lui accostandosi alla lupa
“Nei sogni bisogna crederci!”

“Che bella poesia!”
sorrise lei di rimando.

“La poesia è un atto d’Amore!”
“L’Amore che abbiamo dimenticato!”
“L’Amore gratuito! L’Amore a prescindere!”
“L’Amore che è l’unico respiro dell’Amore!”
“L’Amore che ha bisogno di coraggio!”
ripeté il lupo avanzando, retrocedendo
in un tumulto di emozioni incontrollabili.

“La Primavera verrà…” arrancò “Tutto finirà,
#andraàtuttobene, ed il gelo si scioglierà
a far luce, se ci crederemo veramente!”
levò lui il muso.




E trascinandosi caracollante
giunse fin sulla roccia a contemplare
lo sciabordio delle onde a divenire
bianca spuma “Ce la faremo!”
“La Primavera giungerà a salutare
di gioia con la sua veste di primule
il Generale Inverno!”

“La Vita è il dono più prezioso
perché questo? Perché?”
mugghiò la lupa.

“Nankurunaisa, credo sia una delle parole
più belle del mondo, significa:
con il tempo si sistema tutto! Ed io ne sono certo!
Non dimenticarlo, Ipazia!”  
la scaldò al tepore del suo fiato, il lupo.

“Ce la faremo!
Tutto passerà, a suo Tempo!
Tutto ha il suo Tempo
e giungerà anche quello giusto per noi!”

“Guariremo!”
sorrise la lontra mentre una lacrima
di commozione le brillava fra le ciglia.

“Ti credo, ci credo!”

E dal mare un delfino
salterellò facendo brillare d’argento le acque,
giocando a far capriole con un pesce spada:
Miracolo di Vita e d’Amore.

“Si!” frullò le ali il colibrì Dante
“In‐sie‐me…io non ti lascio solo!”

“Si, je sto vicino a te!” annuì il lupo
cullando nel suo cuore
lo sguardo della lupa.

E la luna spuntando
d’improvviso dietro le pale delle montagne
ad ammantare tutt’intorno,
portando la nuova stagione,  aprì con la sua veste
la Festa della Primavera.





“Ubi tu Gaius, ibi ego Gaia
Se tu sei Felice, io sono Felice!"
porse il Generale Inverno
un ramo d’ulivo di raro splendore
alla bella Primavera, facendo risplendere
la notte di magia.

“La Primavera è arrivata!” presero a cantare
in un unico coro di Pace e d’Amore
gli animali uscendo
dai loro rifugi.

“Non c’è più  febbre e la tosse è cessata!”
raccolse il mare fra i suoi flutti
la lieta novella.

“Buona Primavera!” bisbigliò Ipazia
“Idem, cara!” gli fece eco Demetrio.


E da quella notte i due lupi non si
separarono mai più, ed in poco tempo la pancia di lei
crebbe gonfia del loro Amore,
dando alla luce Vittoria
lupacchiotta allegra e piena di Vita,
per sempre felici e contenti.