W la pesca!

È luogo ormai comune dire che l'Italia è un Paese di navigatori, inventori, artisti di ogni genere e soprattutto poeti ed anche buoni pescatori agonistici e non.
Io, comunque, (a parte di essere stato un inventore negli anni giovanili e studenteschi quando me le inventavo tutte per cercar di fregare i miei genitori raccontando balle su balle quando marinavo la scuola o ero impreparato se venivo interrogato), so andare in barca (a remi), a detta di esperti del settore sarei anche un poeta e sono un pescatore (di livello medio‐basso) per hobby (solo e unico). 
Per quanto riguarda che mi definiscano un poeta dicono che se nel contenuto degli scritti si riesce a trasmettere il messaggio attraverso le immagini suscitate dal ritmo e la musicalità dei versi (ch'è la cosa più importante) allora si è un poeta ed avendo i miei scritti questa peculiarità mi annoverano nella categoria dei poeti.
Di andare in barca e remare ormai ci vado solamente coi ricordi e quindi è meglio lasciar stare.
Tutt'altra cosa invece è star a parlare dell'essere pescatore e quello che sento nel cuore e nella mente quando pratico questo hobby per me bellissimo, impegnativo ma allo stesso tempo di un rilassamento quasi unico.
Intanto vedere l'alba e gustarsela è quasi indescrivibile e comunque in qualche modo l'ho descritta in molte mie poesie che poi inserirò nel mio prossimo libro dal titolo definitivo "Io e..." nelle pagine "Io e il mare".
Non è solo questo però...
Vi è anche la passione (che un pò sta scemando a causa di vicissitudini negative private, che non sto qui a raccontare), perno della vita di chi se la vuol godere.
Personalmente la passione per la pesca in mare e da terra è arrivata tardi e cioè quando son rientrato trasferito da Sondrio dopo ben 12 anni di lavoro in Poste Italiane e dove avevo incominciato a pescare nei laghi e fiumi dove non era necessario alzarti all'alba, momento, per quanto riguarda il mare, di frenesia alimentare di pesci anche di taglia notevole.
Dico ch'è arrivata tardi poichè mio cognato Antonio, anch'egli appassionato di pesca ma soprattutto all'inglese, mi diceva che bisognava svegliarsi alle 04 per poter essere almeno alle 04,30 sul luogo di pesca e questo proprio non mi garbava, prima di tutto per l'orario, poi perché avevo la figlia piccolissima e immagino si sappia quanto sia stressante gestire una situazione simile durante le vacanze...anzi dirò di più...
Io amante del mare, uomo di marina, scappavo dal mare dopo 3 settimane perché non vedevo l'ora di rientrare a Sondrio, riposarmi anche lavorando e pescare...vedete voi...
Adesso, dopo 16 anni dal rientro in Calabria, toglietemi mare e pesca e faccio una strage.
La pesca che pratico è la ledgering, varie volte con la bombarda per aguglie e lecce, all'inglese e spesso a fondo e con canne che non superano i 300 gr. perché, non potendo usare il braccio sinistro (per una frattura al gomito avuta a 4 anni) mi stanco presto e quindi la pesca a fondo è ormai la mia preferita con filo al mulinello del 18, piombo ad oliva scorrevole su lenza madre, finale con amo (di vario tipo in base al pesce da insidiare) che va dal 6 a massimo 12 su filo del 12/16.
Aspetto positivo della pesca è che giri, vedi nuovi posti, incontri gente nuova, posto e gente che forse mai conosceresti.
Cosa che m'è successo ma non durante la pesca ma mentro ero in vacanza all'isola di Ortigia e mentro cercavo un luogo adatto per pescare.
E chi t'incontro al porto sulla via marina di Ortigia?
Niente popodimenoche: il grande Salvatore Zenga tutto concentrato vicino a un altro grande: Alessia Giovanni Barone.
Arrivo proprio mentre il Barone allama una leccia e dopo la presentazione e qualche domanda, mi indica lo Zenga, seduto sulla sua destra, al quale mi avvicino e mi presento.
Devo dire ch'è stato piacevole parlar con lui ed il Barone, persone serie e simpatiche che mi hanno dimostrato in meno di mezz'ora il loro esser pescatori esattamente da come traspare dai giornali o programmi del settore.
Dopo una breve chiacchierata li saluto, in particolare lo Zenga col quale ci proponiamo di sentirci sui profili di Fb e Messenger come stiamo in effetti facendo.
Intanto stamattina, dopo più di 2 settimane, ho deciso, dato il bel tempo, di provare un luogo suggeritomi per delle buone triglie: a Pilati, frazione della mia città, Melito di Porto Salvo (RC) e così è stato...una triglia di circa 180 gr. 
Poi si è alzato un forte vento grecale che mi ha costretto a ritirarmi con uno scarso carniere che però mi evita il cappotto, termine odiato da chi pesca.